bilancio e gestione aziendale Tag

  • Tutti
  • Libreria
  • Rivedeventi
  • Notizie
  • Case history

Con la conversione in legge del c.d. Decreto Agosto (D.L. 104/2020), si sono per l’ennesima volta riaperti i termini per rivalutare i beni d’impresa con modifiche rilevanti rispetto alle disposizioni contenute nelle precedenti leggi di rivalutazione.

Il Decreto “Liquidità” nella versione finale, modificato in sede di conversione in legge, prevede a favore di imprese ed enti operanti nei settori alberghiero e termale che non adottano i principi contabili internazionali la possibilità di effettuare la rivalutazione dei beni d’impresa e delle partecipazioni risultanti dal bilancio dell’esercizio in corso al 31 dicembre 2019. Inoltre, in considerazione della potenziale crisi di liquidità delle società alle prese con l’emergenza Covid-19, per le imprese degli altri settori la rivalutazione potrà essere effettuata nel bilancio o rendiconto dell’esercizio successivo a quello in corso al 31 dicembre 2019, 31 dicembre 2020 o 31 dicembre 2021. Questi due brevi articoli fanno il punto sulla situazione, tracciando le regole che vanno seguite per poter beneficiare di questa importante opportunità, ovviamente in relazione a quei beni che, rispetto al costo storico, si siano effettivamente rivalutati. In tale situazione, la norma consente di adottare una misura che favorisce un’esposizione più trasparente dell’effettivo grado di capitalizzazione delle imprese: un aspetto quanto mai cruciale per il nostro paese, dove molto spesso i bilanci aziendali presentano gravi inadeguatezze dei mezzi propri rispetto a quelli di terzi e alla composizione dell’attivo patrimoniale. Non solo: l’aggiornamento dei valori ridurrà l'incidenza fiscale su eventuali future cessioni dell'immobile o dell'azienda, rendendo più agevoli tali compravendite e quindi facilitando la movimentazione di queste importanti risorse, anche nell'ottica di stimolare l'ingresso di investitori internazionali o di fondi immobiliari.Scarica e leggi l'articolo completo:[button size='' style='' text='Download pdf' icon='' icon_color='' link='/wp-content/uploads/fisco_rivalutalberghi.pdf' target='_blank' color='' hover_color='' border_color='' hover_border_color='' background_color='' hover_background_color='' font_style='' font_weight='' text_align='' margin='']

Questo interessantissimo testo ci introduce nel cuore delle valutazioni alberghiere approfondite in tutti i loro risvolti. Gli autori, forti della loro consolidata esperienza, esaminano in dettaglio le varie tipologie di investimento che compongono l’azienda alberghiera, al fine di inquadrare i concetti che portano a un’equa valutazione dell’immobile.Benché le tesi sostenute siano talora un po’ troppo “di parte” (gli autori, noti consulenti alberghieri statunitensi, hanno dedicato gran parte del loro impegno professionale a ridurre l’imposizione fiscale dei loro clienti), l’affinamento della disamina è talmente accurato da condurci nel “cuore” delle problematiche estimative, confrontando le tre grandi categorie di immobilizzazioni:l’immobile le altre immobilizzazioni materiali le immobilizzazioni immateriali. Ognuna delle tre categorie viene esaminata nelle sue specificità, con esempi concreti ed evidenziazione di possibili fraintendimenti in cui potrebbe cadere l’analista. Attenti a ricondurre sempre i ragionamenti nell’alveo di paradigmi che rispettino la correttezza delle tecniche aziendali, ci siamo impegnati a riprodurre una traduzione fedele, corredandola al contempo di note e commenti che permettano al lettore di rilevare i punti nei quali ci si allontana da una simile, imprescindibile, linearità.Le righe conclusive sono fondamentali per proiettarci verso il continuo aggiornamento professionale del valutatore, così come verso quei requisiti di interdisciplinarità che contraddistinguono quasi tutti i contesti estimativi, e in particolar modo quello degli immobili alberghieri, che non possono ignorare l’impresa che li anima e che li rende generatori di reddito e, solo ed esclusivamente per questo, suscettibili d’un proprio valore. Scarica e leggi l'articolo completo:[button size='' style='' text='Download pdf' icon='' icon_color='' link='/wp-content/uploads/Lennhoff.pdf' target='_blank' color='' hover_color='' border_color='' hover_border_color='' background_color='' hover_background_color='' font_style='' font_weight='' text_align='' margin=''] 

Se da alcuni anni il "revenue management" viene considerato la nuova frontiera delle strategie alberghiere, questo articolo dimostra che tale procedura non può prescindere da strumenti essenziali quali un attento controllo di costi e ricavi e la continua analisi dei più immediati concorrenti.Risultano quindi fondamentali ulteriori attività manageriali, che in altri settori sono già consolidate da decenni, mentre nel comparto alberghiero italiano risultano esperienze piuttosto recenti.In primo luogo, ci si riferisce al controllo di gestione e alla strutturazione di una contabilità analitica che suddivida l'intera attività aziendale in centri di ricavo e di costo specificamente definiti: solo una precisa determinazione di costi fissi e variabili per ognuno di tali centri permette di stabilire tariffe flessibili per un'adeguata impostazione del "revenue management".La seconda gamba su cui si fonda questa strategia è il "benchmarking", ossia una sistematica raccolta di specifiche informazioni contabili e commerciali sulle strutture ricettive concorrenti. Ciò permette di perfezionare la segmentazione del mercato allineando le proprie politiche a quelle degli altri operatori o, al contrario, varando politiche di differenziazione.Come già in altri articoli, il Dr Necci non si sofferma alla superficie dei problemi, ma porta alla luce i fattori sottostanti le azioni e le metodologie che puntano a una reale ottimizzazione della gestione alberghiera. Scarica e leggi l'articolo completo:[button size='' style='' text='Download pdf' icon='' icon_color='' link='/wp-content/uploads/Necci_revenuemanagement.pdf' target='_blank' color='' hover_color='' border_color='' hover_border_color='' background_color='' hover_background_color='' font_style='' font_weight='' text_align='' margin=''] 

La gestione di una struttura alberghiera richiede conoscenze, competenze, strumenti in continua evoluzione.Quest'articolo sintetizza alcuni concetti chiave nell'approcciare tali strumenti, e in particolar modo nell'impostare un sistema di controllo di gestione che permetta di misurare gli effettivi risultati economici raggiunti dalle singole divisioni di una moderna struttura ricettiva. Come giustamente precisa l'autore al termine del testo, se è essenziale il conseguimento dell'utile complessivo aziendale, non si può dimenticare che questo deriva dalla sommatoria di singole componenti: differenti livelli di efficienza sono indicatori significativi, che possono indirizzare interventi atti a perfezionare la gestione con modifiche specificamente mirate, che nel corso dell'articolo vengono addirittura definite "chirurgiche".Non solo: in un contesto competitivo sempre più basato sul confronto con la concorrenza, sulla segmentazione della domanda e sulla creazione di proposte e tariffe fortemente differenziate, diventa sempre più essenziale comprendere i costi e le marginalità dei vari servizi presenti in un grande complesso ricettivo. Una simile visione non limita quindi il "focus" alle sole strategie di efficienza gestionale ma coinvolge anche quelle di efficacia commerciale, che costituiscono il tema di altri articoli del medesimo autore reperibili nella "Libreria di PR.E.G.I.A.", come ad esempio quello sul "revenue management". È infatti fondamentale comprendere come (indipendentemente dal settore di appartenenza) in un'azienda orientata all'ottimizzazione dei risultati controllo dei costi e ottimizzazione delle vendite debbano costituire non certo una dicotomia, quanto piuttosto due facce della stessa medaglia.Scarica e leggi l'articolo completo:[button size='' style='' text='Download pdf' icon='' icon_color='' link='/wp-content/uploads/Necci_gestionealberghiera.pdf' target='_blank' color='' hover_color='' border_color='' hover_border_color='' background_color='' hover_background_color='' font_style='' font_weight='' text_align='' margin=''] 

Sul web e nelle principali librerie è disponibile il nuovo libro di Giacomo Morri, docente della SDA Bocconi e fra i massimi esperti di valutazioni immobiliari e aziendali.

Questo articolo descrive in termini sintetici ed elementari le principali modalità che vengono utilizzate per valutare le attività alberghiere.In particolare, si presta attenzione non solo all'andamento dei ricavi, ma anche alle caratteristiche gestionali che incidono sui costi: la stima, cioè, non deriva solamente dall'efficacia della struttura, ma anche dal grado di efficienza aziendale.Scarica e leggi l'articolo completo:[button size='' style='' text='Download pdf' icon='' icon_color='' link='/wp-content/uploads/Necci_valutazione.pdf' target='_blank' color='' hover_color='' border_color='' hover_border_color='' background_color='' hover_background_color='' font_style='' font_weight='' text_align='' margin=''] 

La legge di Bilancio 2017 (articolo 1 commi da 556 a 563, L. 232/2016) ha “riproposto” la possibilità di rivalutare i beni d’impresa (eccetto gli immobili alla cui produzione o scambio è diretta l’attività d’impresa) e le partecipazioni in società controllate o collegate risultanti dal bilancio relativo all'esercizio in corso al 31/12/2015.Tale rivalutazione può essere eseguita con riferimento ai beni risultanti dal bilancio relativo all'esercizio in corso al 31/12/2015 e deve risultare dal bilancio o rendiconto relativo all'esercizio successivo (2016) per il quale il termine di approvazione scade successivamente al 1° gennaio 2017.Pertanto, per i soggetti con esercizio “solare”, l'adeguamento dei valori deve essere eseguito nel bilancio chiuso il 31/12/2016 e in relazione ai beni risultanti dal bilancio dell'esercizio in corso al 31/12/2015.(segue